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Le Aree Cani
E' evidente che chi si concede una pausa e desidera
passeggiare per i parchi della città debba poterlo fare in uno spazio pulito ed
accogliente.
E' altrettanto vero che anche i cani necessitano di correre e
giocare in libertà.
Per compenetrare le necessità di tutti i cittadini
con quelle dei cani, è stata ormai adottata la soluzione di dividere le aree
verdi in settori con fruibilità diversificata, in modo da garantire condizioni
di igiene almeno negli spazi solitamente frequentati dai bambini quali, ad
esempio, quelli in prossimità dei giochi all’aperto.
Relativamente alla definizione di un’area cani
funzionale, trattandosi di una problematica progettuale a tutt’oggi inusitata,
di cui peraltro esiste pochissima bibliografia, è necessario approfondire
l’argomento acquisendo dati di natura eto-fisiologica che permettono di
ottenere dati importanti ai fini del dimensionamento dell’area e del suo
allestimento dotazionale e costruttivo.
Salvo casi eccezionali, i cani hanno libero accesso
ai parchi e sono lasciati liberi di muoversi al loro interno; questo
comportamento ha, come conseguenze più immediate, il libero rilascio di deiezioni
nonché alcuni episodi di aggressione tra individui di razze e taglie diverse e
nei confronti dei visitatori, oltre al disturbo arrecato ad altri fruitori
delle aree verdi per il loro scorrazzare e rincorrersi.
Pertanto, ripensare una diversa fruizione dell’area
con la realizzazione di un progetto idoneo al fine di riqualificare le zone e
implementare la presenza di visitatori, non può prescindere dall’affrontare
anche il problema dell’accessibilità dei cani nell’area stessa.
Si può ipotizzare, quindi, una soluzione che, senza
vietarne l’ingresso, permetta di razionalizzarne la presenza.
Portiamo ad esempio la progettazione di un’area di
questo tipo all’interno del Parco del Valentino a Torino: l’Amministrazione
Comunale manifestò l’esigenza di dotarlo di un’area cani, fornendo
un’indicazione dimensionale di circa 2.000 mq, sulla stregua dei moduli ideati
e realizzati in altri paesi europei; tale dimensione appare del tutto inadeguata
all’effettivo carico di animali presenti nella zona che potenzialmente
gravitano sull’area: risulta, infatti, che la popolazione canina è
rappresentata da oltre 120 esemplari di taglia medio-grande, vale a dire un
cane ogni 17 abitanti.
Si è, dunque, prevista la realizzazione di un’ampia
area cani di circa 6.000 mq, in posizione centrale, contestualmente al
rifacimento dell’area del parco compresa tra i viali Massimo d’Azeglio e
Medaglie d’Oro. L’area di progetto è facilmente accessibile e, nel contempo,
parzialmente celata alla vista poiché in depressione rispetto al piano di
campagna del resto del parco e circoscritta entro un recinto occultato da una
siepe libera di arbusti per essere così ben integrata nel parco circostante; i
fianchi dell’area sono sostenuti con la tecnica di bioingegneria delle terre
armate rinverdite; l’area sarà attrezzata con sabbiere, con sabbia grossa, di
circa 16-20 mq, ciascuna dotata di uno o più pali di legno tornito, trattato
contro le marcescenze e alto 70
cm e di porzioni di muro della stessa altezza.
La sabbia, in caso di presenza di funghi o
parassiti, verrà sostituita integralmente e tutta l’area sarà soggetta a
trattamenti disinfettanti. Inoltre, sono ubicate altre attrezzature quali doggy
box (distributori di palette e sacchetti per la raccolta delle deiezioni),
vialetti, panchine, alberature, macchie di arbusti, fontanelle, cestini e
lampioni al fine di renderla fruibile anche per i proprietari degli stessi
cani.
A causa delle abitudini degli animali, il piano di
calpestio di tale area sarà costituito da terreno di coltivo inerbito ed il
tappeto erboso sarà di tipo rustico da elevata utilizzazione, quali quelli
specifici per campi da gioco e/o pascoli, con specie resistenti al calpestio e
di pronto ricaccio; inoltre, sarà posto in opera, al di sotto dei primi 5-8 cm di suolo, anche un
geotessile tridimensionale in PVC in grado di permettere agli apparati radicali
di aggrapparsi ad esso e, quindi, di offrire maggior resistenza all’azione di
strappo sul prato, esercitata dagli animali con le zampe posteriori, non appena
espletate le funzioni fisiologiche.

All’impresa che cura la manutenzione del parco
circostante dovrebbe essere affidata la rimozione delle deiezioni, la
disinfezione e la disinfestazione delle aree.
Risulteranno sanzionabili coloro che non raccolgono
le deiezioni depositate dai propri cani al di fuori delle aree specificamente
attrezzate. Al riguardo, in prossimità di ciascuna area, sarà collocato un
cartello indicante le modalità d’uso; altri cartelli troveranno collocazione nell’area
verde finitima ospitante l’area cani per indicare la presenza all’interno di
un’area attrezzata. L’area sarà accessibile da un cancello, le cui dimensioni
sono tali da poter permettere l’ingresso anche a mezzi meccanici preposti al
servizio di manutenzione.
Si realizza, di fatto, un’area parco per cani
all’interno del parco, entro cui questi possano muoversi e correre in totale
libertà, senza arrecare disturbo ai visitatori della restante parte.
La realizzazione di un servizio di questo tipo
risulta particolarmente funzionale, oltre al ruolo educativo che svolge nei
confronti dei cittadini.
La progettazione di un’area cani funzionale non può
prescindere da un’analisi di partenza riguardo il numero dei possibili
utilizzatori dell’area stessa e delle loro abitudini nonchè delle loro esigenze
e caratteristiche fisiologiche.
Indicazioni
per la realizzazione del tappeto erboso.
Una volta eseguito lo scavo generale e raggiunta la
quota finita, e supposto che le analisi fisico-chimiche del suolo forniscano
risultati accettabili per tessitura, scheletro e PH e, quindi, non occorra né
ammendare né correggere, le operazioni atte alla realizzazione del tappeto
erboso all’interno dell’area si possono così riassumere:
* scavo di cassonetto a tutta sezione per la profondità
di circa 60 cm;
* fornitura e stesa meccanica di ghiaia naturale
per uno spessore di 20 cm
per la costituzione dello strato di drenaggio, integrata da lapillo vulcanico
alveolare a cellule aperte in granulometria fine e da lapillo vulcanico di diametro
10-65 mm;
* realizzazione di linee di
drenaggio mediante fornitura e stesa di tipo tubolare corrugato ∅
125 collegato ad un sistema di pozzetti confluenti nella rete di
drenaggio dell’area;
*
fornitura e stesa di rivestimento ad ampia capacità filtrante in tessuto non
tessuto;
*
fornitura e stesa di buona terra da coltivo (terreno agrario) proveniente da strati
attivi (colturali) in tempera e struttura glomerulare a tessitura franca per
uno spessore di 30 cm;
la terra dovrà essere priva di radici e di erbe infestanti permanenti, di
ciottoli, di cocci, etc., dovrà altresì comprendere giuste quantità di ghiaia
fine, di pietrisco quarzifero scelto, di sabbia selezionata lavata di pomice
silicea, di terricciato a base di cortecce compostate e torba con elevata
ritenzione idrica di tipo umidizzato composto dal 30% di sostanza organica e
dal 70% di terricci vari vagliati e macinati, PH neutro;
*
fornitura e stesa di rete tridimensionale in PVC;
*
lavorazione meccanica del terreno (fresatura) alla profondità di 20 cm con monda accurata del
terreno da radici, da erbe infestanti, ciottoli, detriti;
*
concimazione;
*
formazione di prato mediante la semina di graminacee e miscuglio di foraggere
resistenti al calpestamento in ragione di 40 kg ogni mq (agrostis tenuis 15%, festuca ovina
25%, festuca rubra rubra 15%, lolium perenne 25%, poa pratensis 20%).
Indicazioni per la scelta
delle specie.
Vanno
previste specie adatte alle variazioni stagionali di temperatura. Anche in
questo caso, si propone l’esempio dell’area cani all’interno del Parco del
Valentino a Torino in cui si è previsto l’uso di sole specie microterme, considerate
le fresche temperature primaverili (15-25°C) che mediamente si registrano in città,
oltre al fatto che sopportano bene anche basse temperature invernali.
Inoltre
sono caratterizzate da una pronta e vigorosa crescita primaverile se ben concimate
(N, P e K a prevalenza di N); nelle stagioni successive manifestano, invece,
molta rusticità e poche esigenze dato che in estate rallentano la crescita ed
entrano in dormienza.
